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L'Ombra

L'Ombra

L’Ombra, al contrario della luminosa Persona, appartiene all’oscurità psichica, rappresenta tutti quegli aspetti che sono rifiutati da noi stessi e dalla coscienza collettiva, che sono soggettivamente penosi e che generano colpa, vergogna, impotenza, vissuti persecutori e di autosvalutazione. 

La Persona, facendosi garante del canone culturale vigente, esclude determinate istanze psichiche sia reprimendole nell’inconscio sia cercando di eliminarle. Tutte queste qualità, capacità e tendenze, che non armonizzano con i valori collettivi, costituiscono l’Ombra.

Essa racchiude perciò il negativo della personalità, è la somma di quelle caratteristiche personali che l’individuo desidera nascondere agli altri e a se stesso, è il condensato di tutto ciò che vive come inaccettabile. Ha a che fare con quella dimensione in cui va a precipitare la qualità diurna, solare e rassicurante della nostra coscienza: è l’aspetto notturno, la parte più oscura del nostro essere e contiene le immagini più inquietanti che si affacciano alla mente, è il concetto del Male.

Inoltre, per il principio junghiano della compensazione, essa è proporzionale allo splendore della Persona: tanto più ci innalziamo ad un livello di luce e di grandezza, tanto più siamo inconsciamente invischiati con l’Ombra. 

Più tenace è stata la rimozione più violenta sarà la modalità con la quale l’Ombra si esprimerà perché ogni forte emozione prima o poi troverà una strada, un varco attraverso cui venire alla luce. Dal momento che è stata scissa dal resto della personalità, quando irrompe in superficie lo fa in modo incontrollato e inaspettato e in forme che possono diventare anche pericolose. Più l’individuo cerca di nascondere l’Ombra a se stesso, più questa tende a diventare attiva e a compiere azioni malvagie: liberata dal controllo della personalità cosciente può temporaneamente sopraffare l’individuo e portarlo ad azioni riprovevoli. Ripensiamo alla storia narrata da Stevenson: Mr Hyde rappresenta il volto nascosto del rispettabile dottor Jekyll, il suo alter-ego, la sua Ombra.

 

L’incontro con la nostra Ombra è destabilizzante e di fronte ad essa istintivamente arretriamo, rimanendo paralizzati e inermi. Essa ci appartiene intimamente dal momento è l’insieme degli aspetti di noi stessi che abbiamo esiliato laggiù ma, nonostante questo, viene percepita come assolutamente estranea.

Spesso l’Ombra si manifesta nei sogni come l’antagonista che presenta le caratteristiche di segno contrario alla personalità dell’Io. Il soggetto sogna un individuo, in genere del suo stesso sesso, ripugnante che è sempre diverso, ma che tuttavia conserva costantemente certe caratteristiche e mostra anche taluni tratti che ricordano quelli del sognatore. Infine giunge il momento in cui l’individuo comprende che questa persona non è altro che lui stesso, o piuttosto la sua Ombra, e ciò gli consente di diventare consapevole di quegli aspetti della propria personalità che si era sempre rifiutato di vedere. 

Non solo nei sogni ma anche nei miti, nelle favole, nella letteratura, nelle allucinazioni, l’Ombra è molteplice e complessa ma in genere si può riconoscere nell’immagine del doppio e dell’avversario. E’ il caso degli orchi, delle streghe cattive o del lupo malvagio nelle fiabe per bambini. La rappresentazione dell’Ombra può essere un demone, una belva affamata, un serpente, un drago spietato, un vampiro. Spesso è simboleggiata da animali feroci che rappresentano tutta l’istintualità insita nell’uomo e che la società cerca di reprimere. 

 

Questa è la prima prova di coraggio da affrontare sulla via interiore, una prova che basta a far desistere, spaventata, la maggior parte degli uomini. 

L’incontro con se stessi è una delle esperienze più sgradevoli ma produttive nella nostra vita. Chi è in condizione di vedere la propria Ombra e di sopportarne la conoscenza ha già assolto una piccola parte del compito: ora almeno si trova davanti al suo vero Sé, indifeso, raccapricciante ma autentico.

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