Disturbi sessuali e della Identità di Genere
La sessualità è una delle sfere più personali e private di una persona ed ha un ruolo fondamentale nel rapporto di coppia.
Qualsiasi tipo di disturbo sessuale provoca nell’individuo e nella coppia una serie di reazioni emotive, cognitive e comportamentali associate alla sensazione di disagio che il problema comporta.
Le cause di un disturbo sessuale possono essere di tipo organico, di tipo psicologico o combinate tra di loro. Tuttavia, anche quando la causa di un disturbo è di tipo organico, le conseguenze sono quasi sempre rilevanti anche dal punto di vista psicologico dal momento che la sessualità è strettamente connessa con l'immagine corporea, con l'autostima e con la percezione di poter avere una vita relazionale sana e soddisfacente.
Dal punto di vista clinico vengono distinte tre classi di disturbi sessuali:
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•Disfunzioni sessuali. Sono disturbi che ostacolano o impediscono il rapporto sessuale.
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•Parafilie. Sono comunemente conosciute come perversioni sessuali o deviazioni sessuali e riguardano comportamenti o fantasie sessuali fuori dalla norma che implicano oggetti o situazioni anomale per ottenere e mantenere l'eccitazione.
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•Disturbi dell'identità di genere. Sono caratterizzati dal rifiuto di appartenere al proprio genere sessuale e dal desiderio di essere del sesso opposto.
Disfunzioni Sessuali
Una Disfunzione Sessuale è caratterizzata da un’anomalia nel ciclo di risposta sessuale, o da dolore associato al rapporto sessuale, e causa notevole disagio e difficoltà interpersonali.
Una disfunzione può essere permanente se è presente fin dall’inizio dell’attività sessuale o di tipo acquisito se si sviluppa solo dopo un periodo di funzionamento normale.
Inoltre può essere generalizzata se non è limitata a certi tipi di stimolazione, di situazioni, o di partners; o situazionale se la disfunzione è limitata ad alcuni tipi di stimolazione, di situazioni o di partners.
Il normale ciclo di risposta sessuale può essere diviso nelle seguenti fasi:
1) Desiderio. Questa fase consiste in fantasie sulla'attività sessuale e nel desiderio di praticare attività sessuale.
2) Eccitazione. Questa fase consiste in una sensazione soggettiva di piacere sessuale e nelle concomitanti modificazioni fisiologiche. Le principali modificazioni nel maschio sono la tumescenza del pene e l'erezione. Le principali modificazioni nella donna sono la vasocongestione pelvica, la lubrificazione e la dilatazione della vagina e la tumescenza dei genitali esterni.
3) Orgasmo. Questa fase consiste in un picco di piacere sessuale, con allentamento della tensione sessuale e contrazioni ritmiche dei muscoli perineali e degli organi riproduttivi. Nel maschio vi è la sensazione di inevitabilità dell'eiaculazione, seguita dall'emissione di liquido seminale. Nella femmina vi sono contrazioni (non sempre percepite soggettivamente come tali) della parete del terzo esterno della vagina. Sia nel maschio che nella femmina, lo sfintere anale si contrae ritmicamente.
4) Risoluzione. Questa fase consiste in una sensazione di rilassamento muscolare e di benessere generale. Durante questa fase i maschi sono fisiologicamente refrattari ad ulteriori erezioni ed orgasmi per un periodo variabile di tempo. Al contrario, le femmine possono essere in grado di rispondere a nuove stimolazioni quasi immediatamente.
I disturbi della risposta sessuale possono verificarsi in una o più di queste fasi.
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DISTURBI DEL DESIDERIO SESSUALE
1. Disturbo da Desiderio Sessuale Ipoattivo
Questo disturbo è caratterizzato da scarsità o assenza di fantasie o di desiderio sessuale. L’individuo non manifesta interesse per la sessualità, non prende iniziative sessuali e non ricerca gli stimoli, anche se non necessariamente rifiuta i rapporti. In alcuni casi, infatti, la caduta del desiderio non coinvolge la normale risposta sessuale. Si può avere una valida erezione e anche un orgasmo, ma ogni esperienza sessuale viene vissuta in modo meccanico, senza provare piacere. Sebbene il numero delle esperienze sessuali sia di solito scarso, la pressione da parte del partner oppure i bisogni non sessuali (per es., di conforto fisico o di intimità) possono aumentare la frequenza degli incontri sessuali.
Uno scarso desiderio sessuale può essere globale e includere tutte le forme di espressione sessuale, oppure può essere situazionale e limitato ad un partner o ad una attività sessuale specifica (per es., rapporto sessuale ma non masturbazione).
Quando si manifesta sempre, compreso nella masturbazione, il problema assume maggiore rilevanza e nasconde cause organiche o psicologiche più profonde.
2. Disturbo da Avversione Sessuale
La caratteristica del Disturbo da Avversione Sessuale è l’avversione e evitamento del contatto sessuale. Il soggetto riferisce ansia, timore o disgusto quando si trova di fronte ad una opportunità sessuale con un partner. L’avversione al contatto genitale può essere focalizzata su un particolare aspetto dell’esperienza sessuale (per es., secrezioni genitali, penetrazione vaginale) mentre altri soggetti provano una repulsione generalizzata verso tutti gli stimoli sessuali, inclusi baci e toccamenti. L’intensità della reazione del soggetto esposto allo stimolo sessuale può variare da un’ansia moderata con mancanza di piacere ad un’estrema sofferenza psicologica, accompagnata talvolta da attacchi di panico e manifestazioni somatiche come nausea, tachicardia, vertigini, sensazioni di svenimento e difficoltà di respirazione.
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DISTURBI DELL’ECCITAZIONE SESSUALE
1. Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile
Le donne che soffrono di questo disturbo riescono a provare desiderio sessuale ma sono incapaci di raggiungere, o di mantenere fino al completamento dell’attività sessuale, un’adeguata risposta di eccitazione sessuale con un livello di lubrificazione e tumescenza vaginale adeguati. Il sintomo può manifestarsi con il partner abituale, con gli altri uomini o in tutte le attività sessuali, compresa la masturbazione.
Quando il disturbo è generalizzato, è possibile che sia causato da altri disagi psichici più gravi. Altre cause possono essere legate ad un conflitto di coppia o all'atteggiamento della paziente nei confronti della sessualità in genere.
2. Disturbo Maschile dell’Erezione
Il soggetto con questo disturbo, pur provando desiderio sessuale, è poi incapace di raggiungere, o di mantenere fino al completamento dell’attività sessuale, un’adeguata erezione.
Ci sono diversi tipi di disfunzione dell’erezione. Alcuni soggetti riferiscono l’incapacità di avere l’erezione fin dall’inizio dell’esperienza sessuale. Altri lamentano di aver dapprima avuto un’adeguata erezione e poi di aver perduto tumescenza tentando la penetrazione. Altri ancora hanno un’erezione sufficientemente valida per la penetrazione ma per poi perderla prima o durante le successive spinte.
Alcuni uomini possono riferire di riuscire ad avere l’erezione solo durante la masturbazione o al risveglio.
Per essere considerato un disturbo, il fenomeno deve essere di tipo ricorrente e non episodico.
La disfunzione erettile è un problema molto comune che tocca parecchi uomini almeno una volta durante la loro vita.
Le cause del disturbo possono essere molte: ad esempio, quando il problema si presenta solo con partner occasionali, può essere causato da ansia da prestazione o da sensi di colpa inconsci verso la partner ufficiale; quando, invece, è legato alla partner abituale è più probabile che si tratti di un conflitto di coppia o di noia verso la compagna abituale. Se invece il disturbo si manifesta in tutte le situazioni, compresa la masturbazione, il problema assume maggiore rilevanza e può nascondere cause organiche oppure cause psicologiche più profonde, come una forte paura inconscia verso la penetrazione in vagina.
La disfunzione erettile mina la stima di se stessi e può provocare ansia e depressione.
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DISTURBI DELL’ORGASMO
1. Disturbo dell’Orgasmo Femminile
La caratteristica del Disturbo dell’Orgasmo Femminile è un persistente o ricorrente ritardo, o assenza, dell’orgasmo dopo una fase normale di desiderio ed eccitazione sessuale. Le donne mostrano un’ampia variabilità nel tipo o nell’intensità di stimolazione che scatena l’orgasmo.
L’anorgasmia, può essere “primitiva” quando una donna non ha mai avuto un orgasmo, “secondaria” quando si manifesta una perdita di capacità di ottenere l’orgasmo o “casuale” quando è dovuta a circostanze occasionali.
Le cause del disturbo possono essere molteplici e possono riguardare paura del rifiuto, vergogna, stimolazione insufficiente, difficoltà a lasciarsi andare durante il rapporto, difficoltà a comunicare al partner i propri bisogni, mancanza di conoscenza della propria sessualità, problemi all’interno della coppia.
2. Disturbo dell’Orgasmo Maschile
La caratteristica del Disturbo dell’Orgasmo Maschile è un persistente o ricorrente ritardo, o assenza, dell’orgasmo dopo una fase di normale desiderio ed eccitazione sessuale.
Nella forma più comune, il soggetto non può raggiungere l’orgasmo durante il rapporto sessuale, sebbene possa eiaculare a seguito di stimolazione manuale o orale da parte del partner. Alcuni soggetti riescono a raggiungere l’orgasmo durante il coito ma solo dopo una assai prolungata e intensa stimolazione non coitale. Alcuni possono eiaculare solo con la masturbazione.
L’eiaculazione ritardata può assumere molte forme: può essere un episodio isolato, può presentarsi in situazioni che creano ansia o, in rari casi, il soggetto non riesce proprio a raggiungere un orgasmo.
Questo disturbo è relativamente poco frequente ed è generalmente dovuto ad un eccessivo auto-controllo oppure ad una auto-osservazione ossessiva durante l’attività sessuale. Altre cause psicologiche possono essere una depressione, un trauma sessuale, un rapporto di coppia non soddisfacente.
Un’altra disfunzione legata all’orgasmo maschile è rappresentata dall’eiaculazione senza orgasmo.
3. Eiaculazione Precoce
La caratteristica dell’Eiaculazione Precoce è la persistente o ricorrente insorgenza di orgasmo ed eiaculazione a seguito di una minima stimolazione sessuale prima, durante, o subito dopo la penetrazione.
Il soggetto è incapace di controllare il riflesso eiaculatorio non appena raggiunto un certo livello di eccitazione. L’eiaculazione si verifica quindi prima che la persona la desideri.
Il punto centrale è l’assenza di controllo sull’eiaculazione e l’orgasmo e non la durata del rapporto. La persona con questo disturbo non riesce a tollerare l’eccitazione erotica, di conseguenza la risposta sessuale e l’orgasmo vengono accelerati. Non percepisce, inoltre, le sensazioni tipiche che precedono l’orgasmo, con ciò mancando della possibilità di controllarlo.
L’Eiaculazione Precoce può manifestarsi con qualunque tipo di partner, solo con il partner abituale o in tutti i tipi di attività sessuale, compresa la masturbazione. A volte l’eiaculazione avviene prima del rapporto, altre volte pochi secondi dopo la penetrazione.
Quando l’Eiaculazione Precoce si manifesta in qualunque tipo di attività sessuale è plausibile pensare ad un’origine organica (ad esempio patologie del glande, delle vie urinarie, neurologiche, assunzione di alcuni farmaci). Quando invece il disturbo insorge solo in determinate circostanze o solo con la partner abituale possono essere presenti fattori psicologici che riguardano l’individuo o la coppia.
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DISTURBI DA DOLORE SESSUALE
1. Dispareunia
Questo disturbo può manifestarsi sia nei maschi sia nelle femmine e si caratterizza per un ricorrente o persistente dolore genitale associato al rapporto sessuale.
Sebbene si presenti più comunemente durante il coito, essa può anche insorgere prima o dopo il rapporto.
L’intensità dei sintomi può variare da una lieve sensazione dolorosa ad un dolore intenso.
Nelle femmine il dolore può essere descritto come superficiale durante la penetrazione o come profondo durante le spinte del pene.
La Dispareunia femminile può essere considerata una Disfunzione Sessuale derivante da una condizione medica generale quando è dovuta a problemi di tipo fisiologico come ad esempio, vaginite (infiammazione della vagina), insufficiente lubrificazione vaginale, patologia pelvica da infezioni vaginali o urinarie, endometriosi. A volte può essere causata dall’uso di farmaci. Se non sono presenti cause fisiche o farmacologiche, si prospetta una Dispareunia di tipo psicologico, derivante da conflitti o disagi interni.
La dispareunia può essere situazionale (per luogo o partner) o occasionale.
2. Vaginismo
Il Vaginismo è una disfunzione femminile caratterizzata da una ricorrente o persistente contrazione involontaria dei muscoli perineali, della vulva e dell’orifizio vaginale quando si tenta la penetrazione vaginale con pene, dita, tamponi o speculum. Questo riflesso che causa un improvviso irrigidimento dei muscoli vaginali, rende la penetrazione sessuale (o anche una visita ginecologica) dolorosa, se non addirittura impossibile. In alcune donne, perfino l’idea dell’introduzione in vagina può causare spasmo muscolare. La contrazione può variare da una forma lieve, che induce una certa tensione e disagio, fino a forme gravi, che impediscono la penetrazione.
La gravità del disturbo può variare di molto da persona a persona.
Le donne con il vaginismo possono provare tuttavia piacere con altre pratiche sessuali, purché queste non implichino la penetrazione.
Parafilie
Le Parafilie (o perversioni sessuali) sono fantasie, impulsi sessuali, o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente, che in generale riguardano:
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oggetti inanimati
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la sofferenza o l’umiliazione di se stessi o del partner
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bambini o altre persone non consenzienti
Per alcuni soggetti, fantasie o stimoli parafilici sono indispensabili per l’eccitazione sessuale e sono sempre inclusi nell’attività sessuale. In altri casi, le preferenze parafiliche si manifestano solo episodicamente (per esempio solo durante periodi di stress), mentre altre volte il soggetto riesce a funzionare sessualmente senza fantasie o stimoli parafilici.
Alcune delle deviazioni, come l’esibizionismo, la pedofilia o il sadismo, sono perseguite dalla legge, poiché comportano, o possono comportare, la sopraffazione della volontà dell’altro, fino al coinvolgimento di persone non consenzienti. Il soggetto può andare incontro ad arresto e reclusione e i soggetti con Esibizionismo, Pedofilia, e Voyeurismo costituiscono la maggior parte dei criminali sessuali arrestati.
In alcune situazioni, la messa in atto delle fantasie parafiliche può comportare lesioni autoprovocate (come nel Masochismo Sessuale).
Le relazioni sociali e sessuali possono essere danneggiate se altri trovano il comportamento sessuale vergognoso o ripugnante o se il partner sessuale del soggetto rifiuta di condividere le preferenze sessuali inusuali.
Per essere considerata effettivamente una patologia, la deviazione deve ricorrere per almeno sei mesi e manifestarsi come forma di sessualità esclusiva o prevalente del soggetto, interferendo in modo rilevante con la sua normale vita di relazione e causandone un disagio clinicamente significativo.
Clinicamente sono riconosciute otto maggiori forme di parafilia:
Esibizionismo. La focalizzazione parafilica dell’Esibizionismo comporta l’esposizione dei propri genitali ad un estraneo. Qualche volta il soggetto si masturba mentre si mostra. Se il soggetto mette in atto questi impulsi, solitamente non vi sono tentativi di ulteriore attività sessuale con l’estraneo. In alcuni casi il soggetto è consapevole del desiderio di sorprendere o di provocare uno shock a chi lo guarda. In altri casi, il soggetto ha la fantasia sessualmente eccitante che chi lo guarda si ecciti sessualmente.
Feticismo. La focalizzazione parafilica del Feticismo comporta l’uso di oggetti inanimati (il “feticcio”). Tra i più comuni oggetti feticistici vi sono mutande, reggiseni, calze, scarpe, stivali, o altri accessori di abbigliamento femminile. Il soggetto con Feticismo spesso si masturba mentre tiene in mano, si strofina contro, o odora l’oggetto feticistico, oppure può chiedere al partner sessuale di indossare l’oggetto durante gli incontri sessuali. Di solito il feticcio è necessario o di gran lunga preferito per l’eccitazione sessuale, e in sua assenza possono esservi disfunzioni dell’erezione nei maschi.
Frotteurismo. La focalizzazione parafilica del Frotteurismo comporta il toccare e lo strofinarsi contro una persona non consenziente. Il comportamento di solito si manifesta in posti affollati, da cui il soggetto può facilmente sottrarsi all’arresto (per es., marciapiedi affollati o mezzi di trasporto pubblico). Il soggetto strofina i propri genitali contro le cosce o le natiche della vittima oppure palpeggia i suoi genitali o le mammelle. Facendo questo egli di solito fantastica una relazione esclusiva di intimità con la vittima.
Pedofilia. La focalizzazione parafilica della Pedofilia comporta attività sessuale con bambini generalmente di 13 anni o più piccoli. Il soggetto con Pedofilia deve avere almeno 16 o più anni, e deve essere di almeno 5 anni maggiore del bambino.
I soggetti con Pedofilia di solito riferiscono attrazione per i bambini di una particolare fascia di età. Alcuni soggetti preferiscono i maschi, altri le femmine, e alcuni sono eccitati sia dai maschi che dalle femmine. Quelli attratti dalle femmine di solito preferiscono quelle tra 8 e 10 anni, mentre quelli attratti dai maschi di solito preferiscono bambini un po’ più grandi. La Pedofilia che coinvolge vittime di sesso femminile si riscontra più spesso di quella che coinvolge vittime di sesso maschile. Alcuni soggetti con Pedofilia sono attratti sessualmente solo da bambini (Tipo Esclusivo), mentre altri sono talvolta attratti da adulti (Tipo Non Esclusivo). I soggetti con Pedofilia che sfogano i propri impulsi con bambini possono limitarsi a spogliare il bambino e a guardarlo, a mostrarsi, a masturbarsi in presenza del bambino, a toccarlo con delicatezza e a carezzarlo. Altri, comunque, sottopongono il bambino a fellatio o cunnilingus, o penetrano la vagina, la bocca o l’ano del bambino con le dita, con corpi estranei, o col pene, e usano vari gradi di violenza per fare ciò.
Masochismo. La focalizzazione parafilica del Masochismo Sessuale comporta l’atto (reale, non simulato) di essere umiliato, percosso, legato, o di essere fatto soffrire in altro modo. Alcuni soggetti sono infastiditi dalle loro fantasie masochistiche, che possono essere evocate durante il rapporto sessuale o la masturbazione, ma non agite altrimenti. In questi casi le fantasie di solito comportano l’essere violentati mentre si è tenuti o legati da altri, in modo che non vi sia alcuna possibilità di fuga.
Altri agiscono i propri impulsi sessuali masochistici da sé (per es., legandosi, pungendosi con spilli, procurandosi scosse elettriche, o automutilandosi) o con un partner. Gli atti masochistici che possono essere ricercati con un partner includono l’imprigionamento (costrizione fisica), l’essere bendati (costrizione sensoriale), lo schiaffeggiamento, lo sculacciamento, la fustigazione, le percosse, le scosse elettriche, le ferite da taglio, le punture e le perforazioni (infibulazioni), e le umiliazioni (per es., farsi urinare o defecare addosso, essere costretti a camminare carponi e ad abbaiare come un cane, o sottoporsi a maltrattamenti verbali). Una forma particolarmente pericolosa di Masochismo Sessuale, definita “ipossifilia”, implica eccitazione sessuale da deprivazione di ossigeno, ottenuta mediante una compressione del petto, un cappio, una legatura, un sacchetto di plastica, una maschera, o una sostanza chimica.
Sadismo. La focalizzazione parafilica del Sadismo Sessuale implica azioni (reali, non simulate) in cui il soggetto ricava eccitazione sessuale dalla sofferenza psicologica o fisica (inclusa l’umiliazione) della vittima. Alcuni soggetti con questa Parafilia sono infastiditi dalle loro fantasie sadiche, che possono essere evocate durante l’attività sessuale ma non agite altrimenti; in questi casi le fantasie sadiche di solito implicano il fatto di avere un controllo completo sulla vittima, che è terrorizzata dall’anticipazione dell’atto sadico imminente. Altri mettono in atto i propri impulsi sessuali sadici con un partner consenziente (che può essere affetto da Masochismo Sessuale), che si sottopone di buon grado a dolore o umiliazioni, perliamo allora di Sadomasochismo. Ancora altri soggetti con Sadismo Sessuale agiscono i propri impulsi sessuali sadici con vittime non consenzienti. In tutti questi casi, è la sofferenza della vittima che è sessualmente eccitante. Le fantasie o gli atti sadici possono comportare attività che indicano il dominio del soggetto sulla vittima (per es., forzare la vittima a camminare carponi, o chiudere la vittima in una gabbia). Essi possono comportare anche l’imprigionamento, il bendare, schiaffeggiare, sculacciare, fustigare, pizzicare, percuotere, bruciare, provocare scosse elettriche, violentare, procurare ferite da taglio o da punta, strangolare, torturare, mutilare, o uccidere.
Feticismo di travestimento. La focalizzazione parafilica del Feticismo di Travestimento comporta l’indossare da parte di un uomo l’abbigliamento di una donna. In molti o nella maggior parte dei casi, l’eccitamento sessuale è prodotto dall’associarsi di pensieri o di immagini della persona che si vede come una femmina. Queste immagini possono variare dall’essere una donna con genitali femminili al vedersi completamente vestito da donna senza porre vera attenzione ai genitali. Gli indumenti femminili sono fonte di eccitamento soprattutto perché sono simboli della femminilità del soggetto, non in quanto feticci con specifiche proprietà oggettive.
Questo disturbo è stato descritto solo nei maschi eterosessuali. Il Feticismo di Travestimento non è diagnosticato quando il travestirsi con abiti del sesso opposto si manifesta esclusivamente durante il Disturbo di Identità di Genere.
Voyeurismo. La focalizzazione parafilica del Voyeurismo comporta l’atto di osservare soggetti che non se l’aspettano, di solito estranei, mentre sono nudi, si spogliano, o sono impegnati in attività sessuali. L’atto di guardare (furtivamente, sbirciare) ha lo scopo di ottenere l’eccitazione sessuale, e di solito non viene ricercata alcuna attività sessuale con la persona osservata. L’orgasmo, di solito indotto dalla masturbazione, può insorgere durante l’attività voyeuristica, o più tardi in risposta al ricordo di ciò a cui il soggetto ha assistito.
Altre forme meno comuni di parafilia:
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Clismafilia: eccitamento sessuale dall'uso di clisteri.
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Coprofilia o Scatofilia: eccitamento sessuale dal contatto con escrementi.
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Necrofilia: eccitamento sessuale da attività sessuale con cadaveri.
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Parzialismo: esclusiva focalizzazione su di una parte del corpo come stimolo erotico.
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Picacismo: mangiare parti del corpo umano, menofagia, vampirismo, spermatofagia.
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Pigmalionismo o Statuofilia: eccitamento sessuale dal contatto con statue.
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Scatologia: eccitamento sessuale da telefonate oscene.
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Troilismo: osservare, con il loro consenso, persone che hanno rapporti sessuali.
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Urofilia: eccitamento sessuale dal contatto o dall'ingestione di urine.
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Zoofilia: eccitamento sessuale da attività sessuali con animali.
Disturbi dell'Identità di Genere
I Disturbi dell’Identità di Genere sono caratterizzati da intensa e persistente identificazione col sesso opposto, con la la difficoltà di accettare l’appartenenza al proprio genere sessuale. L’individuo prova intensi e persistenti sentimenti di disagio per il proprio sesso, il desiderio di possedere il corpo dell’altro sesso ed il desiderio di essere considerato dagli altri come un membro dell’altro sesso.
L’esito più clamoroso di questi disturbi è il transessualismo.
I Disturbi dell’Identità di Genere trovano il proprio esordio fin dall’infanzia, manifestandosi con un disgusto per i propri caratteri sessuali distintivi ed una non accettazione profonda della propria mascolinità o femminilità.
Nei bambini e adolescenti maschi, l’identificazione col sesso opposto si manifesta con un eccessivo interesse per le tradizionali attività femminili. Essi possono preferire indossare abiti da ragazza o da donna. Esiste una forte attrattiva verso i giochi e i passatempi tipici delle ragazze. Può loro piacere particolarmente giocare alla casa, disegnare belle ragazze e principesse, e guardare programmi o video dei loro personaggi femminili preferiti. Le tipiche bambole con sembianze femminili, come la Barbie, sono spesso i giocattoli preferiti, e i compagni di gioco preferiti sono le bambine.
Più raramente, i maschi con Disturbo dell’Identità di Genere possono sostenere di trovare disgustoso il proprio pene o i testicoli, di volersene sbarazzare, oppure di avere, o di desiderare di avere, una vagina.
Le bambine e adolescenti femmine manifestano intense reazioni negative nei confronti delle aspettative dei genitori o dei tentativi di far loro indossare vestiti o altri capi femminili. Preferiscono l’abbigliamento maschile e i capelli corti, sono spesso scambiate per maschi dagli estranei, e possono chiedere di essere chiamate con nomi maschili. Queste bambine preferiscono giocare coi maschi, con cui condividono l’interesse per gli sports che implicano contatto fisico, per i giochi violenti, e per i giochi maschili tradizionali. Una bambina con questo disturbo può talvolta rifiutarsi di urinare in posizione seduta. Può sostenere di avere un pene, o che questo le crescerà, e può non volere che crescano le mammelle o che vengano le mestruazioni.
Gli adulti con Disturbo dell’Identità di Genere sono assorbiti dal proprio desiderio di vivere come un membro dell’altro sesso. Questo pensiero può manifestarsi come un intenso desiderio di adottare il ruolo sociale dell’altro sesso o di acquisire l’aspetto fisico dell’altro sesso tramite manipolazioni ormonali o chirurgiche. In vari gradi, essi adottano il comportamento, i vestiti, e gli atteggiamenti dell’altro sesso.
L'esito è spesso l'intervento chirurgico o il trattamento ormonale, per la ricostruzione di una morfologia fisica che consenta l’armonizzazione del corpo con una personalità che possiede un'identità di genere dell’altro sesso.